Mi chiamo Carlos e ho lavorato per 12 anni in un’azienda leader del settore elettrotecnico. Sono un operaio specializzato in impianti di telecomunicazione, un cablatore di componentistica elettrica. La mia azienda era la mia seconda famiglia. Proprio attraverso le relazioni con i colleghi, la mia famiglia ed io siamo riusciti a integrarci in città. I nostri figli frequentavano le scuole dell’obbligo ed erano impegnati in attività sportive del quartiere.
Poi c’è stato il Covid e la mia azienda è fallita. Da un giorno all’altro mi sono ritrovato senza lavoro e poco dopo anche senza nessuna entrata economica.
Mi sono sentito umiliato, incapace di provvedere ai bisogni della mia famiglia. La cosa che mi ha fatto più male è che abbiamo perso la nostra casa, che è stata messa all’asta perché non potevo più pagare le rate del mutuo.
Ho iniziato piano piano a isolarmi e a bere.
Siamo stati costretti a rivolgerci ai Servizi sociali, che ci hanno aiutato a trovare un appartamento temporaneo presso La Grande Casa.
Le educatrici ci hanno aiutato a rimettere “ordine” nella nostra vita, ci hanno aiutato a mantenere un clima sereno in casa per i nostri figli e mi hanno sostenuto nella ricerca di un nuovo lavoro.
Mi hanno aiutato a rendermi conto che la mia lunga esperienza, la mia specializzazione, avevano valore, mi sono perciò messo a cercare lavoro credendo di più in me stesso.
Ho trovato subito alcuni impieghi che purtroppo si sono rivelati poco stabili: con orari frammentati, con turni non pianificati e sottopagati. Queste esperienze non mi davano la garanzia di riuscire a mantenere la mia famiglia, ma le ho accettate, anche se cominciavo a pensare che tutto quello che avevo imparato era inutile.
Per fortuna non ho mollato e non mi sono abituato ad accettare condizioni di lavoro che non mi tutelavano. Ho continuato a cercare lavoro, e grazie ai miei contatti e alle relazioni che negli anni avevo instaurato, sono alla fine riuscito a trovare un’azienda che mi valorizzasse come tecnico specializzato e che mi garantisse un contratto di lavoro dignitoso.
Ora abbiamo di nuovo una piccola casa in affitto per conto nostro e la vita ha ripreso a scorrere lì dove si era interrotta. Alle volte basta un solo sguardo che ti dica “ce la puoi fare”, il non sentirsi e il non essere lasciati soli in un momento di difficoltà…